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Immagine del redattoreMassimo Di Matteo

Partecipo a un convegno di business e visito un centro commerciale nella Realtà Virtuale

Aggiornamento: 15 dic 2023

Ecco come accedere con la realtà virtuale a spazi di incontro per assistere o organizzare convegni insieme ad altre persone, condividere interessi e interagire con speaker e pubblico. È già possibile visitare i primi centri commerciali e toccare i prodotti "dal vivo".


Immagine da Spatial


Accendo la lampada dello studio e mi siedo nella poltrona in pelle rossa stile Matrix (film culto 1999), che mi ricorda Morpheus con le sue due pillole rossa e blu: “Pillola blu, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio”.


Apro la zip della custodia e afferro a due mani il visore Oculus e lo calzo sulla testa.

A memoria raggiungo con le mani i due controller. Clicco su “confini stazionari” visto che rimarrò seduto in poltrona.


L’agenda mi propone i prossimi eventi in diretta e ne trovo uno proprio con argomento Metaverso. Vari esponenti di imprese italiane immerse nel Metaverso stanno proponendo un convegno gratuito. Entro e mi trovo in uno spazio congressuale spazioso a gradinate ampie e senza pareti intorno. I sedili sono semplici cuscini. Mi muovo lungo i bordi, in alto, per individuare una buona posizione. Lo schermo di proiezione mostra una slide di power point.


Al centro dell’arena c’è come speaker il fondatore e ceo di un’azienda italiana che sta illustrando alcuni dati sull’utilizzo dei visori in Italia e nel mondo.

C’è qualche posto libero in prima fila sul lato sinistro. Mi muovo attraverso il corridoio centrale tra le file di sedili e mi siedo. Al mio fianco c’è l’avatar di una bionda. Dietro di me c’è l’avatar rielaborato sulla foto del viso del proprietario: così appare come realistico e meno stile cartoon. Complimenti! Lo guardo in faccia, colpito dell’effetto realistico. Quello distoglie lo sguardo dallo speaker e mi guarda. Distolgo il mio sguardo tornando sullo schermo delle slide.


Con la coda dell’occhio vedo entrare nuovi visitatori. Si vede che è la loro prima volta perché si guardano intorno, interessati più agli spazi e all’architettura che al contesto congressuale.

Alcuni appaiono e scompaiono all’improvviso, c’è un certo viavai di gente che si connette e si sconnette. Qualcuno semplicemente esce da un portale tematico presente sul lato destro del parco e vedrà altre cose altrove.

Lo speaker è intervistato da un moderatore che, a seconda della domanda, slitta di qua e di là sulle slide per supportare la propria risposta.


Mi rendo conto che organizzare lo stesso evento nel mondo reale avrebbe richiesto giorni di preparazione, costi in termini di tempo e di spostamenti e, per quelli più lontani, forse anche il pernotto in qualche hotel. Qui in una manciata di secondi, dallo studio di casa, partecipo già a un convegno in VR.


L’accesso è stato veloce, la scelta, dopo aver consultato un menù degli eventi, in questo caso, in Spatial.


È trascorsa un’ora buona ed ho appreso quello che mi interessava.

Ora mi dirigo anche io verso l’uscita. Torno al menù e vedo che ci sono eventi di tutti i tipi, non solo convegni. Dal lounge bar, per le chiacchiere di fine serata, alle mostre d’arte, ai meeting di business o dedicati ai gamer, i giocatori professionisti o semplici appassionati, interessati ai giochi più popolari o a quelli di volo che sembrano richiedano un brevetto professionale per entrarvi. Ci sono quelli di business, di arte e di cultura. Anche architetti e professionisti hanno aperto il proprio studio qui per incontrare la propria clientela o anche un singolo cliente con lo scopo di immergerlo da subito nella tridimensionalità di un progetto ancora da realizzare ma che già si può vivere in prima persona, viaggiandovi all’interno e percependo i colpi d’occhio e i panorami che si percepiranno poi nella realtà.


Immagine da Spatial


Non a caso ormai ci si riferisce a questo ambiente con il termine onnicomprensivo di cultureverse.

E dove comincia ad esserci passaggio di persone, ecco che arriva anche la pubblicità. Già ci sono gli spazi pubblicitari in vendita.


Immagine da Spatial


Anzi, già cominciano ad esserci i primi centri commerciali, dove è possibile visionare in demo i prodotti e conoscerli “dal vivo” in tutte le sue caratteristiche. Un aspirapolvere di ultima generazione o una nuova piastra per lisciarsi i capelli si scompone in tutte le sue parti davanti a me, le scritte luminose mi evidenziano le funzionalità e la potenza. Sono a due passi dall'acquisto ma davvero proprio non mi occorre ora...



I centri commerciali sono come quelli reali, con spazi immensi per l’esposizione ma con la possibilità di fare un’esperienza di acquisto diretta e più consapevole. Sembra proprio virtuoso così. Lo shopping è perfino più tranquillo senza lo stress fisico e mentale dei posti affollati. Per ora.


Immagine da Spatial










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